Domenica 22 Dicembre 2024

Teatro Ariston, un’emozione da vivere.

Dal nostro inviato Salvino Cavallaro

Teatro Ariston, un’emozione da vivere.

Capita di essere inviati al festival di Sanremo, vivere una settimana intensissima di lavoro fatto di conferenze stampa, interviste, articoli da scrivere in modo frenetico. 24 ore chiusi in Sala Stampa, rincorrere la notizia che spesso si brucia in un attimo e non perdi mai l’occasione per descrivere l’attimo, che qui, in queste situazioni, è più che mai fuggente. E capita pure di essere stati estratti a sorte tra tanti giornalisti accreditati, a partecipare a una delle serate del Festival di Sanremo con un  posto prenotato al Teatro Ariston. Un’occasione da non perdere, un’opportunità da vivere intensamente. E così siamo stati invitati dalla Rai ad andare al Teatro Ariston per assistere alla quarta puntata del festival. Dopo aver superato i controlli di ordine pubblico che quest’anno sono davvero ingenti, entriamo nell’atrio del teatro e ci troviamo in mezzo al pubblico. Facce note e persone sconosciute che fanno emergere il desiderio mondano di apparire. Luci, lustrini ed eleganza si alternano all’emozione di essere lì in quel momento, nel tempio della canzone italiana in cui persino le pareti parlano di un vissuto di 66 anni di storia. Le foto storiche di Nilla Pizzi, Nunzio Filogamo, Mike Buongiorno, Pippo Baudo, ci parlano di una storia tutta italiana che è cultura, costume di un evento nazional popolare che ha fatto sempre parlare di sé. Finalmente arriviamo al nostro posto prenotato e nell’attesa dell’inizio dello spettacolo ci relazioniamo con i colleghi giornalisti che sono accanto. Ma ciò che ci piace di più è vivere il momento, l’attesa che è anche attenzione di ciò che da sempre siamo stati abituati a vivere attraverso lo schermo televisivo. No, qui è tutta un’altra cosa, è tutto un altro vivere una kermesse musicale che non è fatta solo di canzoni, ma è anche contenitore di temi sociali ed etici che fanno parlare e tante volte anche polemizzare. Carlo Conti intrattiene il pubblico presente in sala, con il suo fare da grande professionista che si alterna alla bellezza (vuota) di Gabriel Garko e Madalina Ghenea e alla grande e liete scoperta professionale di Virginia Raffaele che, questa sera, si presenta nelle vesti di Belen Rodriguez. Risate a crepapelle che rendono la Raffaele l’icona di un festival targato Carlo Conti. Intanto si proclama il vincitore delle Nuove proposte. Si chiama Francesco Gabbani che ha presentato il pezzo “Amen”, un brano che ha vinto anche il premio della critica. In questa particolare occasione siamo stati testimoni delle sue lacrime, della sua gioia immensa che parla di un percorso fatto di sacrifici, di speranza, di un sogno di calcare quel palco che gli ha dato la vittoria finale e che adesso è diventato realtà. Poi, uno dopo l’altro, i venti big sfilano ancora una volta per cantare la loro canzone che, nel corso dell’ultima serata del festival, sarà proclamata vincitrice della 66ma edizione. Passano le ore, ma qui, in questo tempio della canzone italiana, quasi non t’accorgi che, dopo avere assistito anche alla performance di Elisa ed Enrico Brignano, s’è fatta l’una di notte e un altro giorno nasce. E’ così t’accorgi che è tutto un ricominciare alla volta dell’ultima giornata del festival. E intanto pensi ancora a ciò che devi scrivere e mandare in redazione, mentre ti lasci alle spalle un’emozione vissuta intensamente, che difficilmente potremo dimenticare.