Notizie di stampa di questa mattina riportano l’episodio di un’anziana signora alla quale sarebbe stata negata la prenotazione al Cup dell’Asp Catania perché non avrebbe indicato un numero di telefono fisso.

La denuncia sarebbe stata diffusa dal portavoce dell’Osservatorio regionale per i Diritti del Malato, organismo al quale la donna si sarebbe rivolta per denunciare l’accaduto e tutelare la sua posizione.

A parte tutte le note di dettaglio sull’acquisizione di informazioni che a parere del portavoce dell’Osservatorio farebbero crescere di qualche unità il numero dei cittadini ai quali sarebbe stata negata la prenotazione per gli stessi motivi, ci si chiede, come questione istituzionale, perché l’Osservatorio regionale per i Diritti del Malato non ha ritenuto di poter interloquire con la Direzione dell’Asp Catania attraverso l’organo a ciò deputato che è il Comitato consultivo aziendale? C’è stata mai una chiusura al dialogo da parte dell’Azienda?

Oltre a ciò, qui si rischia di fare confusione e di creare allarmismo fra l’utenza.

Vorremo infatti fornire ai cittadini due chiarimenti.

Il primo: il Cup non è vietato ai cellulari.

Il secondo: nessuna prenotazione è stata mai rifiutata al Cup.

Al Centro Unificato di Prenotazione si accede telefonicamente: da rete fissa tramite numero verde 800.553131 (con costo a carico dell'Asp Catania); e da rete mobile, telefonando ai numeri 0941.536590 e/o 0941.536790 (con costo a carico dell'utente).

Questa seconda modalità di prenotazione, indicata sul sito dell’Asp Catania e comunicata ai cittadini dagli operatori dell’Urp, è stata attivata da diversi mesi con ottimo riscontro da parte dell’utenza. 

Per maggiori informazioni i cittadini potranno contattare l’Urp dell’Asp Catania - ai numeri 800.279761, 800.274360, 095.7151056 (fax); o per e-mail: urp@aspct.it - ovvero consultare il sito www.apsct.it cliccando sui banner URP e/o Numero Verde sul lato destro della home page.

Già da questi commenti appare inverosimile che siano state rifiutate delle prenotazioni al Cup perché il cittadino non avrebbe indicato un numero di telefono fisso.

In ogni caso siamo pronti a verificare le segnalazioni insieme al Comitato consultivo aziendale e all’Osservatorio regionale per i Diritti del Malato, intervenendo in maniera decisa e netta qualora si ravvisassero gli elementi.