Ambiente: Goodyear utilizzerà la buccia del riso nelle vostre gomme
La buccia che racchiude i chicchi di molti cereali, tra i quali il riso non arriva sulle nostre tavole perché viene scartata prima ma potremmo presto ritrovarla nascosta nelle gomme delle nostre auto.
La "lolla” molti non sanno cosa sia. È la buccia che racchiude i chicchi
di molti cereali, tra i quali il riso: in effetti sulle nostre tavole
non arriva perché viene scartata prima ma potremmo presto ritrovarla
nascosta nelle gomme delle nostre auto. È un processo che non garantirà
performance e tenuta di strada migliori ma che otterrà i pneumatici, al
momento del riciclaggio più green. Risponde, naturalmente, ad aumentare
la consapevolezza ambientale di imprese e utenti.Quattro anni di studi
dei dipartimenti di ricerca Goodyear sono stati necessarie per
conseguire questo risultato ambientale. Gli studiosi hanno ottenuto un
metodo per ottenere silice da lolla di riso. Molto resistente,
praticamente inattaccabile dagli insetti ed immarcescibile: contiene
però silice, convertibile in silicio ed utilizzabile nella produzione
della gomma. La sua funzione è ridurre al minimo l'attrito tra la ruota e
la strada, migliorando il risparmio di carburante ed è
biodegradabile.Secondo Goodyear, una volta prodotti con questo silice i
pneumatici non si differenzieranno in niente dai normali ed avranno la
stessa durata, senza variare rispetto agli altri pneumatici e al prezzo.
La lolla di riso costituisce variabilmente il 17-23 % di ogni quantità
di risone, il riso grezzo appena raccolto dal quale viene separata
mediante il processo meccanico della sbramatura (due dischi abrasivi,
gli sbramini, che scorticano il chicco grezzo). A livello mondiale si
tratta di una quantità enorme di materiale di scarto, circa 80 milioni
di tonnellate l’anno, che fin’ora erano destinate a servire solo come
fondo per le lettiere degli animali da fattoria. Ora l'azienda sta
negoziando con i fornitori potenziali di questa materia (riso), in Asia,
Stati Uniti e Brasile, per poi iniziare la produzione a partire dal
2016.
Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”,
l'applicazione apre, potenzialmente, un nuovo scenario allo sviluppo
della mobilità su gomme: derivando il silicio dagli scarti del riso,
potrebbe, data la disponibilità, determinare un ulteriore riduzione del
trasporto inquinante e del costo delle merci.