Inarrestabile Juve
Dieci vittorie consecutive in campionato, 42 punti in classifica a soli due lunghezze dal Napoli capolista, ma, soprattutto, una grande condizione fisica e mentale che la pone tra le squadre in predicato a vincere lo scudetto
Torino, Dieci vittorie consecutive in campionato, 42 punti in classifica a soli due lunghezze dal Napoli capolista, ma, soprattutto, una grande condizione fisica e mentale che la pone tra le squadre in predicato a vincere lo scudetto; il quinto consecutivo. La Juventus di Massimiliano Allegri non finisce mai di stupire. Eppure sembra ieri che tutti la davano per “morta”, proprio all’inizio di questo campionato in cui si è persino trovata nei bassifondi di una classifica che non poteva essere vera. La Juve è la Juve, pur con tutti gli sbagli iniziali in cui il suo allenatore ha provato con insuccesso, soluzioni tattiche che non sono confacenti alle caratteristiche dei suoi giocatori. 4-3-3 oppure 4-4-2 o anche 4-3-2-1, il mister della Juve all’inizio le aveva provate proprio tutte, cercando d’inventarsi un trequartista che non c’è. E i risultati sono stati quelli che conosciamo. Poi, dopo la batosta subita a Sassuolo, in cui il gol di Sansone ha sancito la crisi della Juventus, c’è stato una sorta di proficuo guardarsi negli occhi tra vecchi e nuovi bianconeri. Ma, soprattutto, da parte di Allegri c’è stato il ritorno a quel 3-5-2 che è fautore di tante conquiste bianconere. Dybala viene finalmente considerato come giocatore d’attacco inamovibile, Mandzukic cresce di partita in partita, Alex Sandro mette in mostra le sue grandi qualità tecniche di talento brasiliano, Khedira, che dopo il lungo infortunio dà il suo apporto essenziale in un centrocampo in cui anche Marchisio aveva bisogno di aiuto. E poi Pogba che ha ritrovato la sua dimensione di gioiellino della Juve, dopo le tante tentazioni estive di mercato che, certamente, sono destinate a continuare. Insomma, la Juve che a cominciare da Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli, Lichtsteiner e Marchisio stesso, decide di rimboccarsi le maniche e da allora son dolori per tutti. Diciamo subito che all’inizio di queste dieci vittorie consecutive, la squadra di Allegri non ha mostrato di centrare nell’immediato il bel gioco di antica memoria juventina. Ma la grinta, la determinazione e il furore agonistico mostrato in campo, hanno portato vittorie e anche un gioco piacevole, capace di meccanismi in fase di interdizione e d’attacco che sono sembrati finalmente degni del blasone targato Juve. E così, mentre tutti (specie il Napoli di Sarri) aspettano che la Vecchia Signora d’Italia fermi il suo inarrestabile impeto di vittorie, la Juve risponde con un secco 4 a 0 rifilato all’Udinese in terra friulana. In campo una sola squadra che macina gioco, con la testa di continuare a scalare una classifica che fino a due mesi fa era impietosa per i colori bianconeri. Ma questo è il calcio. Sì, perché quando si trovano le motivazioni e l’orgoglio da grande squadra, la musica cambia. Ci sono dati di fatto inconfutabili in questa Juve che è in piena corsa per Scudetto, Chempions League e Coppa Italia. Dati che confermano una media impressionante di risultati che sono il frutto di grande temperamento, coesione e autostima ritrovata. E’ bello il calcio quando sprigiona simili motivi di orgoglio. La Juve, durante la sua lunga e gloriosa storia, ci ha abituato a tutto. Anche a questa lunga serie di vittorie, atte al recupero di un iniziale terreno perduto in maniera anomala. Per questo si dice che la Juve non muore mai.